Heima, che significa casa in islandese, vuole raccontare delle persone e cosa per loro significa casa.
“Casa è necessità, è desiderio, è forza, è famiglia, è abitazione, è guscio, è tormento e labirinto, racchiude tutti i sensi, gli odori che dal naso e dal cuore diventano la memoria e la radice del nostro essere.”
Irene però non lascia parlare la casa, nei suoi ritratti estranea la persona dall’ambiente che la circonda lasciando raccontare solamente un tappeto e un oggetto.
Mentre ragionavamo sull’output del progetto abbiamo pensato al leporello che è si un libro, ma può essere anche una piccola mostra e i ritratti possono essere visti tutti insieme. Dietro ad ogni ritratto si trova un Qr Code dove si possiamo ascoltare una chiacchierata fra Irene e il personaggio, così da poter entrare ancor più nelle loro storie.
